Dalla passione per l’ automotive che da sempre contraddistingue l’attività di 3DRap e dal know how dei componenti del team, il laboratorio di prototipazione irpino ha realizzato un componente per un’icona storica dell’automobilistica italiana, un supporto per lo specchietto retrovisore dell’Alfa Romeo Giulia Sprint 1600 GT/GTC/GTA/, commissionato da un restauratore esperto e collezionista di auto d’epoca.
Dopo la produzione di ricambi auto per due modelli d’epoca Fiat, la 127 Sport del 1980 e la Panda 30 del 1982, per le quali hanno realizzato il frontalino del cruscotto in PLA e policarbonato e il logo FIAT che in ABS, anche questa volta i giovani ingegneri di 3DRap, grazie ad un’attenta operazione di reverse-engineering possibile con la stampa 3D, sono riusciti a trovare una soluzione alla frattura che il pezzo presentava nel tratto curvo.
“Il primo passo è stato quello di ricostruire in 3D l’oggetto, seguendo le linee guida di quello originale – ha spiegato Antonio de Stefano, ingegnere meccanico -. Poi abbiamo studiato le sollecitazioni termo-meccaniche a cui verrà sottoposto e analizzato strutturalmente il modello, aggiornando le sezioni critiche. Infine abbiamo realizzato il prototipo con un tecno-bio-polimero e abbiamo eseguito il trattamento termico dell’oggetto in modo da migliorarne le performance meccaniche”. Il trattamento termico, effettuato solo in seguito ad una valutazione delle temperature caratteristiche del materiale scelto, permette di rilassare il componente, riducendo le tensioni interne dovute al processo di fusione del materiale e migliora l’adesione tra i vari layer.
Il pezzo è stato sottoposto alle prove a trazione per materiali termoplastici, sia prima che dopo il trattamento termico, ottenendo ottimi risultati.
Risultati che mostrano come la stampa 3D sia un’ottima soluzione per quei pezzi di ricambio non più disponibili sul mercato, e che permettono al team di 3DRap di intraprendere continuamente collaborazioni con esperti del settore e trovare soluzioni per appassionati e collezionisti di auto d’epoca, grazie alla continua attività di progettazione e ricerca che nel laboratorio irpino muove passi da gigante.